È il 1978 e l'AS Roma si prepara a scrivere una piccola pagina di storia che resterà indelebile nel tempo, così come nel cuore dei tifosi e dei suoi calciatori. È il 1978 e la squadra giallorossa di Pruzzo e Di Bartolomei si appresta a vivere una tournee estiva negli USA mentre nell'emisfero meridionale l'Argentina si laurea campione del mondo. Sono gli anni in cui le squadre di calcio non possono esporre sulle maglie da gioco né il logo dello sponsor tecnico né quello della squadra. A fare la differenza bastano i colori sociali e lo stile dei completini. Ma l'identità della Roma sta per cambiare volto con una svolta storica.

Sono gli anni in cui le scommesse di calcio si giocano su carta e penna al Totocalcio, inseguendo il "tredici" che può cambiare la vita. Mentre a cambiare la vita, l'immagine coordinata e l'identità visiva dell'AS Roma ci pensa Piero Gratton, disegnatore milanese di stanza a Roma che parteggia palesemente per i capitolini giallorossi. È infatti lui a ideare in grande stile l'iconico lupetto dal tratto pulito e inconfondibile che accompagna la Roma nella tournée degli Stati Uniti in cui cade il divieto dei loghi sulle maglie. Nero, elettrico, essenziale: compare sulle maglie da gioco in una toppa circolare dai contorni giallorossi accompagnata dal monogramma AS Roma. La maglia, invece, è quella ghiacciolo che accompagnerà la squadra nel biennio 1978-1980 con la firma dell'italianissimo sponsor tecnico Pouchain, che dopo aver conquistato il settore degli arredi per navi da crociera e del restauro di grandi dipinti e opere d'arte, decide negli anni '70 di acquistare un maglificio per rivoluzionare l'imprenditoria legata al mondo sportivo.



La lupa è rimasta sul petto della squadra ininterrottamente fino alla stagione 1996-97 ma è tornata in grande stile e campeggia fiera anche sulla maglia del Kit Gara Away 2020. Negli anni del lancio, tutta l'immagine coordinata della società capitolina viene brandizzata con il nuovo logo del progettista Gratton: carta intestata, biglietti da visita, abbonamenti, merchandising e abbigliamento sportivo in vendita nei primi pioneristici negozi dedicati alla squadra. Lo stesso Gratton si incarica di supervisionare gli stampatori addetti alla produzione di tutto il materiale affinché sia sempre in linea con le specifiche. Lo stesso Gratton che, da impiegato Rai, progetta anche i loghi di manifestazioni calcistiche come Euro '80 e quello dell'UEFA, nonché sigle per trasmissioni sportive che hanno fatto la storia della televisione italiana, tra cui Dribbling.



Il 1978, anno del lupetto e della maglia ghiacciolo, è anche l'anno del presidente Gaetano Anzalone, che dopo la tournée negli USA decide di investire 100 milioni di lire sui diritti per la commercializzazione della linea AS Roma. Anno in cui, tra l'altro, il kit viene rivoluzionato durante il campionato. La prima divisa, quella casalinga con maglietta arancio e calzoncini rossi, resta in ballo fino all'undicesima di andata per lasciare spazio a un altrettanto indimenticabile completino da gioco: maglia rossa con collo bianco a V, inserti giallo-arancio e pantaloncini con calzettoni bianchi, giallo e arancio. Esordisce all'Olimpico il 17 dicembre 1978, alla dodicesima giornata di campionato quando va in scena Roma - Juventus. Lo sponsor tecnico è sempre Pouchain, a cui seguiranno in ordine sparso Ennerre, Patrick, Adidas, Diadora, Kappa, Asics e Nike. Il prossimo? Sembrerebbe fatta con l' americana New Balance.

In quegli anni il lupetto di papà Gratton è sempre lì, sul cuore dei giocatori e nel cuore dei tifosi, e resta impresso nella memoria degli spettatori e degli ultras per decenni e sopravvive fino ad oggi, con il suo stile senza tempo e senza scomparire mai dall'immaginario collettivo di chi ama il calcio e vive per la Roma.